Lo Spazio Neutro è un servizio che si attiva a seguito di provvedimento dell’Autorità Giudiziaria: è un intervento coatto che avviene tra figli minori e genitori non conviventi.
Lo Spazio Neutro è attivato in caso di:
- Separazione conflittuale e rifiuto dei figli a incontrare uno dei due genitori
- Ordini restrittivi verso ex partner
- Precoce frattura di rapporto o riconoscimento tardivo
- Limitazione temporanea delle responsabilità genitoriali
- Procedimenti penali in corso
- Condanne per maltrattamenti abusi e violenze
- Adozione (in casi particolari)
Esistono differenti denominazioni e significati comuni come: incontro, neutralità, incontri assistiti.
Le prime esperienze di spazio neutro ci sono in Francia e Regno Unito, inizialmente in spazio privato e non pubblico. In Canada è denominato “Vigilanza”.
In Italia importante è stata l’esperienza della Casa dei Papà, la prima a permettere il pernotto. A Roma esistono delle linee guida tra tutti i municipi dal 2015 (in coda all’articolo i riferimenti normativi).
L’obiettivo generale del servizio è di favorire e sostenere la continuità della relazione tra il bambino e i suoi genitori o altre persone affettivamente significative, infatti il servizio può essere svolto anche con i nonni o fratelli nel caso delle famiglie ricostruite.
Vuole far recuperare, mantenere e migliorare la relazione parentale, sostenendo le capacità genitoriali recuperabili attraverso percorsi individualizzati, nel rispetto dei bisogni evolutivi dei minori, quando il conflitto tra i genitori o altre situazioni compromettono il rapporto genitori/figli.
Lo Spazio Neutro, infatti, è un servizio che assicura l’esercizio del diritto di visita e di relazione che s’ispira ai principi enunciati dall’art. 9 della Convenzione ONU dei diritti dell’infanzia: “mantenere relazioni personali e contatti diretti in modo regolare con entrambi i genitori, salvo quando ciò è contrario al maggior interesse del bambino” (New York, 1989).
Come avviene
Lo Spazio Neutro avviene in un luogo neutrale al conflitto tra i genitori: si tratta un ambiente accogliente opportunamente attrezzato e organizzato per favorire l’incontro e la relazione tra minore e genitore non affidatario, tutelando il minore nel suo diritto di visita e di relazione, in un setting tecnico professionale alla presenza di operatori qualificati.
Il setting deve comprendere una sala d’osservazione con telecamere a circuito chiuso e specchio unidirezionale, stanza degli incontri, stanza dei colloqui, spazio esterno, due bagni e possibilmente due ingressi (spesso si danno orari diversi), sala d’aspetto per l’altro genitore.
La sala d’osservazione deve essere al massimo accogliente per il bambino, è composta da: tavolino basso, tappeto, divano, tavolo con sedie, libreria, giochi adatti alle diverse fasce d’età, giochi di ruolo, giochi da esterno (racchette, birilli ecc) carta e colori, forno a microonde (per fare una piccola merenda o una piccola cena), orologio, lettore dvd e monitor.
Importante è far capire al bambino che si trova in un luogo che può controllare, in cui può decidere.
Se il bambino porta un oggetto da casa, bisogna incoraggiarlo a portarlo per farlo sentire protetto. Le telecamere devono essere ovunque, l’ideale sarebbe avere un giardino per la fase di neutralizzazione, l’uscita dalla stanza è un traguardo.
L’equipe multidisciplinare è composta da: assistenti sociali, educatori, psicologi, supervisore clinico. Le comunicazioni con il tribunale sono sempre tramite assistente sociale, con procedure scritte.
La rete deve essere organizzata: sono presenti l’autorità giudiziaria, il servizio sociale, l’equipe spazio neutro, la famiglia (e in alcuni casi: ASL, consultorio, CTU, Forze dell’Ordine; più raramente avvocati, CTP, Associazioni padri separati, Centri antiviolenze).
Le fasi dell’intervento sono quattro:
- Preparazione
- Fase degli incontri protetti
- Fase di naturalizzazione
- Chiusura
Spesso non è possibile farle tutte, poiché alcuni neanche si presentano. Per preparare l’intervento si lavora circa un paio di settimane, si fanno dei colloqui ed è necessario fin da subito mettere delle regole, è opportuno che gli operatori mantengano una linea “rigida”.
Va preso sempre un tempo per osservare. Non è di competenza del servizio la valutazione delle capacità genitoriali; è invece consigliabile – e quasi sempre viene effettuato – il sostegno alla genitorialità.
Cosa si fa in Spazio Neutro
Spesso capita che nello Spazio Neutro si festeggino compleanni, si guardino film o video, magari di una recita. Condividere le attività è importante, anche fare i compiti del bambino insieme.
Si danno anche compiti a casa sia per i figli sia per i genitori (magari il compito di cercare vecchie foto): è significativo vedere se il genitore si attiva.
Controllare il tempo è necessario per fare al meglio l’incontro, importante è anche il rituale dei saluti.
Bisogna prendere tutto quello che il bambino porta come tutto positivo.
Importante è la continuità del rapporto anche con l’operatore, occorre capire cosa rassicura il bambino, se ci sono nella sua vita anche altre figure di riferimento (eventuali compagni/e dei genitori).
Spazio Neutro e Mediazione familiare
L’esperienza di Spazio Neutro è temporanea e mira ad una ricostruzione della responsabilità genitoriale: può essere anche una fase di preparazione alla mediazione familiare.
Nella fase di naturalizzazione si può fare la mediazione o – se gli incontri vanno bene – si possono sospendere gli incontri protetti e passare alla mediazione.
Durante il percorso di mediazione, il mediatore, come terzo imparziale, aiuta i genitori a gestire il conflitto e le difficoltà sia emotive sia organizzative che derivano dall’evento separativo.
Possiamo quindi definire la mediazione una sorta di spazio neutro in cui la coppia può confrontarsi e raggiungere un accordo, in un “luogo neutro aiutati da un terzo”.
Aiutati dal mediatore, i genitori raggiungeranno essi stessi in prima persona degli accordi a tutela dei figli. Uno degli obiettivi degli incontri protetti è quello di recuperare una comunicazione adeguata e funzionale tra bambino e genitore, uno degli obiettivi della mediazione è ristabilire la comunicazione tra la coppia genitoriale.
La mediazione quindi cerca di offrire un ulteriore e profondo sostegno al bambino e ai suoi genitori.
N.B.: Istituto HFC non gestisce spazi neutri, ma offre diversi servizi per genitori separati: Mediazione familiare, Consulenza Tecnica di Parte, Sostegno alla Genitorialità. Scopri di più qui.
Autrice: Camilla Ghezzi, Assistente sociale e Mediatrice familiare – camillaghezzi@email.it
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Riferimenti normativi
Legge 285/1997 “disposizioni per la promozione di diritti e di pari opportunità per infanzia e adolescenza.”
Legge 149/20012 “disciplina in materia di adozione e affidamento.”
Legge 54/2006 “disposizione in materia di separazione dei genitori e affidamento condiviso figli.”
Legge 154/2013”revisione delle disposizioni vigenti in materia di filiazione.”
E un mese che non riesco ad incontrare mio figlio e mia figlia chiamatemia
non la vedo da un anno la madre la nasconde ha sottratto mia figlia dopo la nascita ed hanno affidato esclusivamente a lei. ed ora servizi sociali perche non sono un buon padre
Ciao Gianluca, prova a contattare i servizi sociali nel tuo Paese, vedrai che ti aiuteranno.
Come a fatto a dargli l’affidamento esclusivo a lei
Hai dato il consenso all’affido esclusivo?
In caso di conflitto tra i genitori, i bambini stranieri (nati da genitori stranieri o nelle famiglie mischiate) non hanno nessun diritto in Italia. Non garantito nemmeno l’accesso alle cure sanitarie e all’istruzione ai bambini stranieri. Quello descritto sopra, in merito allo “spazio neutro” e c.c. è fantascienza, molto lontana da i diritti reali dei bambini stranieri.
Salve volevo sapere se è possibile portare agli incontri protetti la nonna paterna senza autorizzazione scritta dal giudice.grazie
Gent,ma Sig.ra
So che si possa chiedere l’autorizzazione ai Servizi Sociali di competenza.
sì. quand’è che lo fai??
C’è un tempo minimo per gli incontri protetti tra padre e figlio? Am l’assistente sociale ha detto che c’è un minimo di 6 mesi. È vera questa cosa?
Gent.le Signore
Dipende dalle disposizioni che i Servizi Sociali hanno stabilito.
La mia ex moglie a l’affidamento dei miei figli li devo vedere tramite assistenza sociale dove devo fare i primi incontri e come fuziona
Ha chiesto aiuto ai servizi sociali ora in una strutura protetta coi bambini di 2 anni e l’altro di 5 sono già passate 2 settimane quando potro vederli
Buongiorno io vorrei delle informazioni in merito a gli incontri protetti privati più o meno quanto costa e dove posso trovarli
Sono di Roma il municipio è il sesto
Ma perché continuiamo a dire queste bugie?
Ho incontri protetti da un anno con i miei figli e non c’è nulla di tutto questo!!!
Pagliacci
Visita protetta in spazi adeguati.. una barzelletta!
Uno grosso ufficio con scrivanie e sedie da ufficio e in un angolo un tappeto di gomma a incastro 2x 2 e due sacchetti di carta con vecchi peluche!!! BASTA visita di padre e nonna di 70 anni a terra seduti con bimba di 33 mesi ! Solo 2 assistenti sociali senza psicologo e con la mamma che NON è voluta uscire pur se l’ordinanza ordinava SOLO Con padre e non na. Vergognoso!!! Nemmeno nel terzo mondo così ,siamo Italiani in regione Campania.
Mi è stato impedito di comunicare con mia moglie nella nostra lingua tra di noi due ( siamo africani e ci hanno tolto i figli) in un incontro protetto con i nostri figli e due educatori. Chiedo se è legale e possono fare?
Sono 3 anni che ho incontri spazio neutro. .. ancora non capisco il motivo io sono di Milano e il mio bimbo è a Modena.. vorrei spaccare il mondo .. assistenti sociali uguali hai pedofili mangia bambini giudici bastardi ..