Vi presentiamo Introduzione alla Mediazione Familiare. Il modello relazionale-simbolico di Fabio Malandruccolo (ed. Istituto HFC, 2018, pp. 144, euro 15).
Il nostro primo volume cartaceo: l’agile manuale che descrive i presupposti e l’evoluzione storica della Mediazione familiare nel nostro paese, analizzando in particolare lo sviluppo del modello relazionale-simbolico.
Per consultare l’indice clicca qui: Introduzione alla Mediazione Familiare. Il modello relazionale simbolico – Indice
Come acquistarlo
E’ esaurita la prima tiratura del libro: la disponibilità della prima ristampa sarà comunicata sui nostri canali social e sulla nostra newsletter.
Presentazioni
Il manuale è stato presentato sabato 15 dicembre 2018 (di seguito il video)
Autore
Fabio Malandruccolo (Pontinia, 1964) è laureato in giurisprudenza e scienze dell’amministrazione, ed è mediatore familiare. Viene da una lunga esperienza professionale nell’Arma dei Carabinieri in cui ha potuto affinare le tecniche mediatorie nella microconflittualità.
Dall’introduzione:
La peculiarità del percorso di mediazione familiare risiede, sin dalla sua nascita, nel diverso metodo di risoluzione del conflitto che, con la mediazione, passa dalle aule giudiziarie e dalla competenza di un giudice nelle mani della coppia che si sta separando, superando così la logica di vincitore e perdente, consentendo:
- di separarsi civilmente;
- il contenimento dei costi del divorzio sia dal punto di vista psicologico che economico;
- il raggiungimento di accordi durevoli perché più condivisi e dunque più rispettati nel tempo, soddisfacenti per tutti i membri del nucleo familiare;
- alla coppia di rimanere unita nell’esercizio della funzione genitoriale per la crescita sana ed equilibrata dei figli;
- di non patologizzare il divorzio, per poterlo vedere anche come un’opportunità di crescita e di cambiamento per tutti i membri del nucleo familiare.
Il percorso, inoltre, rappresenta anche il modo migliore, per i minori, di vedere tutelati i loro diritti, bisogni ed interessi: se infatti il mediatore non interviene in merito al contenuto degli accordi, sui quali soltanto i coniugi hanno diritto di parola, egli ha comunque il diritto di opporsi a quelle decisioni che con evidenza minacciano l’interesse dei bambini. Sono allora i figli, terzi assenti nel processo di mediazione, beneficiari privilegiati di questo tipo di intervento.
Importante per la riuscita del percorso è, ovviamente, la volontarietà e la convinzione da parte della coppia di essere aiutata e la necessaria competenza del mediatore, figura professionale indipendente, in possesso di predisposizione personale e di specifiche competenze nel campo delle scienze giuridiche, psicologiche e sociologiche, acquisite attraverso un serio ed articolato corso di studio, di livello post-laurea.
La mediazione familiare, almeno nelle convinzioni di molti mediatori, non può e non vuole sostituirsi al sistema tradizionale, ma vuole assolvere ad una funzione di complementarietà, basata sulla volontà di stabilire rapporti di maggiore collaborazione, anche attraverso percorsi di formazione comune con i magistrati, gli avvocati, gli operatori dei servizi pubblici e privati.