7 comportamenti quotidiani che ci rendono meno intelligenti

1 – I grassi saturi riducono la flessibilità cognitiva

Una nuova ricerca ha stabilito che diete con alto contenuto di grassi e zuccheri provocano danni significativi alla flessibilità cognitiva. La flessibilità cognitiva è la capacità di adattarsi al mutare delle situazioni. La ricerca è stata condotta su topi di laboratorio: sono stati assegnati a gruppi ai quali veniva somministrata una dieta normale, una dieta ricca di grassi o una dieta ricca di zuccheri. Dopo quattro settimane, le prestazioni mentali dei topi con dieta ricca di grassi hanno cominciato a deteriorarsi.

2 – Il multitasking restringe il cervello

Secondo una recente ricerca, l’utilizzo contemporaneo di computer portatili, telefoni cellulari e altri dispositivi multimediali porterebbe a una riduzione di strutture importanti nel cervello. Per la prima volta i neuroscienziati hanno scoperto che le persone che fanno uso di più dispositivi contemporaneamente hanno una minore densità di materia grigia in un’area del cervello associata al controllo cognitivo ed emotivo. Per multitasking intendiamo, ad esempio, l’ascolto di musica durante l’utilizzo di un videogame, guardare la TV mentre si effettua una telefonata o anche leggere il giornale con la tv accesa.

3- Googlare ti fa sentire più intelligente di quello che sei

Secondo questa ricerca, le ricerche su internet fanno sentire le persone più intelligenti di quanto non siano. E trovare o non trovare le informazioni cercate sembra non fare alcuna differenza. Matthew Fisher, che ha guidato la ricerca, ha dichiarato: “Internet è un ambiente potente in cui è possibile inserire qualsiasi domanda: si ha la sensazione che l’accesso alla conoscenza del mondo sia a portata di mano. Diventa però più facile confondere le proprie conoscenze con la fonte esterna. Quando le persone sono da sole, possono diventare imprecise sulle informazioni in loro possesso”.

4 – Troppo zucchero danneggia la memoria

Le persone sane con alti livelli di zucchero nel sangue hanno più probabilità di avere problemi di memoria, secondo un recente studio pubblicato sulla rivista Neurology. Uno degli autori dello studio, Agnes Flöel, ha detto: ” vale anche per chi ha un livello normale di zucchero nel sangue: diminuirli ulteriormente può essere un’ottima strategia per prevenire problemi di memoria e declino cognitivo.

5 – Gli esperti sanno meno di quello che pensano

Secondo una nuova ricerca, più una persona ritiene di conoscere su un argomento, più è probabile che possano sostenere la veridicità di eventi completamente inventati. Stav Atir, autore dello studio, ha spiegato: Più le persone credevano di essere esperti in finanza, più simulavano la conoscenza di termini finanziari fittizi; lo stesso fenomeno è emerso per altri campi, tra cui la biologia, la letteratura, la filosofia, e la geografia”.

6 – La deprivazione di sonno riduce le capacità di pensiero

Il danno che la mancanza di sonno fa alla nostra capacità di pensiero è enorme: cervelli sonnolenti devono lavorare di più, le performance di memoria a breve e lungo termine sono deteriorate così come attenzione e pianificazione. Risulta più facile seguire le abitudini e difficile creare nuove strategie. La privazione del sonno danneggia anche la capacità di leggere le emozioni mimiche degli altri.

7. Stanchezza fisica diminuisce le prestazioni mentali

Le risorse del cervello nella corteccia prefrontale – una zona utilizzata per pianificazione e controllo – sono divise durante l’attività fisica e mentale, secondo una recente ricerca. Ranjana Mehta, autore dello studio, ha detto: “Lo scopo di questo studio è stato quello di utilizzare il monitoraggio simultaneo della funzione cerebrale e muscolare per esaminare l’impatto sulla corteccia prefrontale, mentre confrontavamo i cambiamenti nel comportamento del cervello con le misure tradizionali di stanchezza”. I ricercatori hanno scoperto che la corteccia prefrontale è diventato più ‘stanca’ quando li soggetti stavano eseguivano compiti mentali che fisici contemporaneamente.

E per diventare più intelligenti? Provate a svolgere azioni abituali come scrivere o lavarvi i denti con l’arto non dominante.


Nicola Boccola – 28 settembre 2015

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