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La sedia vuota: la presenza dei figli in Mediazione familiare




Il Mediatore familiare è incaricato di un processo di cambiamento della comunicazione tra i genitori, attraverso l’analisi dei bisogni di entrambi e la valorizzazione delle loro risorse.

E' importante che il mediatore chieda agli ex coniugi di ipotizzare un terzo punto di vista rispetto al loro, quello del bambino. Quest’ultimo è rappresentato dall’introduzione di una sedia vuota nella stanza di mediazione, strumento che aiuta i genitori a mentalizzare il figlio, agevolandoli nel processo di acquisizione di una genitorialità condivisa.

La comunicazione al bambino rappresenta una fase estremamente delicata dell’evento separativo. Si tratta di un momento fondamentale, colmo di emotività e preoccupazione a carico dei genitori, che spesso cedono alla tentazione di rivelare al figlio la propria verità, più per rabbia nei confronti dell’ex partner che per un sincero interesse nei confronti del minore. Il mediatore ha quindi il compito di veicolare nella coppia l’idea dell’essere genitori insieme e quindi del comunicare assieme, pur essendo coniugi separati.

Tale comunicazione dovrebbe essere condotta da entrambi i genitori con cura, chiarezza, rispetto e attenzione alle risorse affettivo/cognitive del figlio, e dopo aver preso accordi su tempi, contenuti e modalità della comunicazione.


È importante definire e comunicare quando uno dei genitori andrà via di casa, ed è buona norma che i genitori diano la comunicazione ai figli almeno qualche settimana prima dell’uscita effettiva del genitore dall’abitazione familiare. Questo lasso di tempo ben definito permette ai bambini di elaborare in maniera sufficiente il contenuto della comunicazione dei genitori, evitando l'insorgere di senso di colpa e abbandono. Fornire uno spazio di riflessione permetterà inoltre al bambino di porre ai genitori tutte quelle domande che inevitabilmente sorgeranno e che meritano delle risposte soddisfacenti.

A proposito del cosa comunicare ai figli, è fondamentale che il mediatore faccia capire alla coppia la necessità di comunicare con chiarezza al figlio la dolorosa verità. Tuttavia, in un’ottica di salvaguardia e tutela del benessere dei minori, il mediatore condurrà i genitori a riflettere sulla ricaduta che tale verità potrebbe avere sul bambino. Il minore, infatti, potrebbe non essere in grado di sostenere il peso di una verità per lui complessa e difficile da comprendere per lo stadio evolutivo in cui si trova.


Il mediatore avrà quindi cura di sottolineare l’importanza del comunicare al bambino una verità per lui sostenibile, affinché egli possa aver accesso alla maggior chiarezza possibile che gli consentirà una partecipazione attiva nell’evento separativo, qualora sorgessero in lui dubbi e paure che soltanto i genitori potranno attenuare. È per questo che la coppia deve fare uno sforzo maggiore per essere unita nella genitorialità nonostante la fine del loro rapporto sentimentale, garantendo ai figli la continuità passato-presente-futuro, necessaria a vivere in uno stato di serenità familiare.

Autrice: Francesca Bianchera, Psicologa e Mediatrice familiare - francesca.bianchera@gmail.com

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